Con il Covid-19, il consumatore sta concentrando la sua attenzione sui prodotti contenenti lattoferrina.
Se ne è accorto prima il mercato cinese ed ora quello europeo.
Forse loro hanno qualche esperienza in più rispetto a noi.
E nelle farmacie prodotti contenenti lattoferrina, non se ne trovano.
La lattoferrina di origine bovina è nota per la sua azione preventiva e coadiuvante nelle infezioni microbiche e virali è anche alla base dell’idea imprenditoriale seguita.
Questa intuizione è oggi avvalorata da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Sciences da parte di un team delle università di Tor Vergata e Sapienza ne approfondisce i meccanismi d’azione e ne valuta il suo impiego contro il COVID 19.
L’industrializzazione della produzione di lattoferrina dal latte o dal siero di latte offre rispetto allo stato dell’arte tecnologico:
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una maggior purezza,
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rese maggiori
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e l’impiego di materie prime certamente di gran lunga più disponibili e reperibili.
In natura c’è la risposta alle necessità dell’uomo. Certamente non nel latte che beviamo, sia pure esso di AltaQualità, Biologico o meno, intero o scremato.
Soprattutto in questo progetto c’è spazio per investitori ed imprenditori lungimiranti.
Il processo di estrazione della lattoferrina e della lattoperossidasi dal latte o dal siero di latte è noto, ma pochissimo industrializzato.
E’ meno noto l’interesse sempre più crescente del mercato per queste molecole, dapprima quello farmaceutico cinese ed ora anche quello europeo.
Ne parlo per esperienza diretta.
Con il Covid-19, è ovviamente entrato in scena anche il consumatore che sta concentrando la sua attenzione sulla Lattoferrina (LF):
“Nelle farmacie prodotti contenenti
lattoferrina, non se ne trovano più.”
Ovviamente stiamo parlando dei prodotti contenenti il principio attivo ottenuto con tecnologie non di ultima generazione.
Diversamente le tecnologie a noi note ed in fase di applicazione, rispetto allo stato dell’arte tecnologico relativo ai prodotti oggi in commercio, garantiscono:
- una maggior purezza delle molecole funzionali;
- rese maggiori;
- e l’impiego di materie prime di gran lunga più disponibili e reperibili.
Fatto sta che l’interesse del mercato farmaceutico europeo è nato proprio dopo il Covid-19. In precedenza, lo sbocco a livello B2B era essenzialmente quello farmaceutico cinese, in crescita evidentemente per la loro maggior esperienza in fatto di epidemie virali.
L’idea imprenditoriale
I presupposti scientifici alla base dell’idea imprenditoriale seguita, sono stati recentemente confermati e danno ulteriore valorizzazione in particolare alla Lattoferrina.
Essa è presente già nel latte materno e fa parte della nostra immunità naturale (non specifica) ed è oggetto da tempo di crescente interesse scientifico per la sua azione preventiva e coadiuvante nelle infezioni microbiche e virali.
L’impiego della Lattoferrina contro il Covid-19
Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Sciences da parte di un team delle Università di Tor Vergata e Sapienza ne approfondisce i meccanismi d’azione e ne valuta il suo impiego contro il Covid-19.
In precedenza, una serie di studi scientifici a livello globale avevano dimostrato che questa glicoproteina inibisce l’infezione da parte di diversi virus umani, esercitando un effetto barriera, legandosi competitivamente ai siti dei recettori virali delle cellule dell’ospite.
Gli autori ipotizzano che il ruolo protettivo evidenziato contro l’infezione da SARS, attraverso il legame della Lattoferrina con gli HSPGs, polisaccaridi che mediano il trasporto delle particelle di virus extracellulari, possa essere presente anche contro il SARS-COVID-19.
La Lattoferrina esercita inoltre altri utili effetti:
- antinfiammatori,
- immuno-modulatori limitando le citochine pro-infiammatorie e potenziando la risposta immunitaria adattativa,
- regolatori del metabolismo del ferro, spesso sovraccaricato dalla colonizzazione virale.
Circa il 70% della sequenza proteica della Lattoferrina umana è mantenuta nella sua versione bovina e molti studi evidenziano che le molecole hanno funzioni biologiche identiche. La Lattoferrina bovina è stata pertanto utilizzata in studi in vivo ed in vitro e riconosciuta come sicura (GRAS) dalla FDA.
Lo studio suggerisce un futuro utilizzo della Lattoferrina nel trattamento dei pazienti Covid positivi paucisintomatici ed asintomatici e propone di progettare uno studio clinico per valutare e verificare il suo effetto utilizzandola con un trattamento duale combinato con formulazione spray locale intranasale e somministrazione orale.
Dal punto di vista scientifico c’è un’urgente necessità di esplorare metodi alternativi per il trattamento del COVID-19, diventa perciò estremamente allettante la possibilità, prima della messa a punto del vaccino, di identificare una molecola naturale che, senza effetti collaterali, sia in grado di aumentare difese locali dell’ospite o inibire l’infezione virale.
In attesa di conoscere i risultati dello studio clinico, il mercato della Lattoferrina e dei prodotti farmaceutici in cui essa è presente, ha avuto certamente un’impennata con il Covid-19.
Il consumatore ha visto che nei bambini i casi di contagio sono limitatissimi e nei pochi casi, riscontrati, i sintomi sono molto più lievi che degli adulti.
E’ stato poi ampiamente divulgato che il sistema immunitario, nei bambini, risponde rapidamente alle infezioni. Messaggio che certamente non è passato inosservato.
Siamo aperti a parlarne e soprattutto ad accogliere l’interesse di
nuovi investitori.