Italia e PFAS: il decreto sulle acque potabili è un primo passo, ma è sufficiente?

L’Italia introduce nuovi limiti sui PFAS per le acque potabili, ma il decreto resta insufficiente. Greenpeace chiede standard più rigorosi e una strategia chiara per eliminare queste sostanze. Il settore agroalimentare deve assumersi le proprie responsabilità. Serve un modello trasformativo, non solo correttivo, per tutelare la salute pubblica e l’ambiente.
Inquinamento da PFAS nelle acque potabili: una sfida sistemica da affrontare

L’indagine di Greenpeace rivela che il 79% dei campioni di acqua potabile italiana contiene PFAS. Queste sostanze tossiche minacciano la salute e l’ambiente, mentre i limiti normativi risultano inadeguati. È urgente adottare un approccio preventivo e ridefinire il ruolo del settore agroalimentare per garantire benessere collettivo e sostenibilità.