Il caso vissuto da “La Molisana”, evidenzia come la complessità della realtà che viviamo rende rapidi ed esponenziali gli effetti della comunicazione.
Una volta commesso un errore, è la nostra risposta che determinerà la sua influenza sul futuro.
L'errore deve produrre degli insegnamenti.
1 - Il rischio è anche e soprattutto reputazionale.
Il risk management si allarga al fattore mediatico che va gestito alla pari degli altri rischi operativi aziendali, con una visione sistemica e integrata per massimizzarne i risultati.
2 - L’evoluzione che si prospetta.
L’uscita da questo loop mediatico prevede la concezione e l’adozione di un nuovo paradigma relazionale: una dimensione basata su informazioni trasparenti, legittime ed inviolabili, che creano fiducia tra i vari stakeholder. Un’evoluzione di sistema che valorizza la cultura aziendale di qualità e di filiera e che con l’adozione della blockchain riscrive il modello relazionale e comunicativo oltre a ridurre il rischio operativo.

Con il Covid-19, il consumatore sta concentrando la sua attenzione sui prodotti contenenti lattoferrina.
Se ne è accorto prima il mercato cinese ed ora quello europeo.
Forse loro hanno qualche esperienza in più rispetto a noi.
E nelle farmacie prodotti contenenti lattoferrina, non se ne trovano.
La lattoferrina di origine bovina è nota per la sua azione preventiva e coadiuvante nelle infezioni microbiche e virali è anche alla base dell’idea imprenditoriale seguita.
Questa intuizione è oggi avvalorata da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Sciences da parte di un team delle università di Tor Vergata e Sapienza ne approfondisce i meccanismi d’azione e ne valuta il suo impiego contro il COVID 19.
L'industrializzazione della produzione di lattoferrina dal latte o dal siero di latte offre rispetto allo stato dell’arte tecnologico:
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una maggior purezza,
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rese maggiori
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e l’impiego di materie prime certamente di gran lunga più disponibili e reperibili.
In natura c’è la risposta alle necessità dell’uomo. Certamente non nel latte che beviamo, sia pure esso di AltaQualità, Biologico o meno, intero o scremato.
Soprattutto in questo progetto c’è spazio per investitori ed imprenditori lungimiranti.
L’agroalimentare ha confermato la sua importanza, contribuendo a rassicurare la popolazione nella fase iniziale della crisi.
Il sistema ha anche evidenziato le sue criticità, ben presenti prima ed ha visto il cambiamento delle modalità e delle abitudini d’acquisto dei consumatori.
Ne esce un quadro con evidenti inefficienze e contraddizioni, risolvibili incrementando il dialogo tra gli attori della filiera e trasferendo in esso i valori di solidarietà che Noi Italiani manifestiamo nelle emergenze.
Sarebbe un modello basato sulla cooperazione tra gli operatori, che agiscono con fiducia e trasparenza reciproca per abbattere le pareti limitanti esistenti tra fase e fase delle filiere.
Questo scenario trova la sua corrispondenza nella visione sottesa dall'applicazione della #blockchain al sistema e nello sviluppo del modello organizzativo di filiera che essa richiede.
Condividete questo scenario?
Come agireste per accelerare questo cambiamento verso il nuovo sistema ecoagroalimentare?
