Oli di semi, olio d’oliva e salute: cosa dice davvero la scienza e cosa sta accadendo sul mercato USA

L’attenzione degli USA verso la dieta mediterranea e la sostituzione degli oli di semi con l’olio d’oliva apre nuove opportunità per l’Italia. Il settore deve prepararsi con strategie mirate di export, tracciabilità, marketing e upcycling dei sottoprodotti. Una sfida che unisce salute, sostenibilità e competitività per la filiera olivicola italiana.
Upcycling dei sottoprodotti dell’olio d’oliva: un tesoro verde per i frantoi mediterranei

L’upcycling dei sottoprodotti dell’olio d’oliva offre nuove opportunità per i frantoi mediterranei. Dalla sansa ai polifenoli, le tecnologie verdi permettono di creare ingredienti funzionali per cosmetica e nutraceutica, riducendo costi e impatto ambientale. Un modello circolare che unisce innovazione, sostenibilità e valore economico.
Olio EVO: cultura, comunicazione e valore di mercato

La ricerca Unifol evidenzia una scarsa cultura olearia in Italia: metà dei consumatori non distingue qualità e spesso sceglie l’olio EVO solo in base al prezzo. Etichette tecniche e incomprensioni su amaro e piccante frenano il mercato. Per crescere servono chiarezza comunicativa, un ruolo educativo dei ristoratori e strategie condivise di valorizzazione.
Olio EVO: la crisi del settore e una nuova via per l’eccellenza italiana

Il settore olivicolo italiano affronta un deficit produttivo strutturale. Solo il 45,9% dell’EVO è nazionale. Un nuovo disegno di legge propone parametri più severi, sostegni alle imprese e blockchain per la tracciabilità. L’obiettivo: competere sulla qualità, non sui volumi, e rilanciare un patrimonio identitario, economico e culturale del Made in Italy.