Il paradosso italiano: spreco e insicurezza alimentare in un sistema da riformare

Teglia da forno con resti di cibo cotto, simbolo dello spreco alimentare domestico in Italia, dove milioni di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare.

Ogni anno in Italia si sprecano 1,7 milioni di tonnellate di cibo, sufficienti a sfamare 3 milioni di persone. Mentre cresce l’insicurezza alimentare, metà degli italiani chiede il riconoscimento del diritto al cibo. Ridurre lo spreco significa promuovere equità, sostenibilità e una nuova cultura alimentare fondata su responsabilità e solidarietà.

Ridurre lo spreco alimentare in Italia: rapporto 2025 e strategie per industria e famiglie

Cumulo di frutta e verdura gettata in un cassonetto, simbolo dello spreco alimentare e delle perdite di cibo nel mondo e in Italia.

Il rapporto Waste Watcher 2025 mostra che l’Italia spreca in media 555,8 g di cibo a settimana per persona, più della media UE. Frutta, verdura e pane sono i prodotti più buttati. Nonostante la consapevolezza elevata, i comportamenti restano incoerenti. Cultura alimentare, etichette chiare e filiere responsabili sono la chiave per dimezzare gli sprechi entro il 2030.

Verso le bevande vegetali del futuro: fermentazione, funzionalità e coerenza nutrizionale

bicchieri di latti vegetali a base di avena, mandorle o cocco

Il plant-based evolve oltre l’alternativa al latte. Le bevande vegetali fermentate rispondono ai nuovi bisogni del consumatore: clean label, benefici funzionali, gusto e sostenibilità. Fermentazione e tecnologie soft aprono la strada a referenze innovative, nutrienti e coerenti. Un’opportunità chiave per le aziende che vogliono distinguersi in un mercato in trasformazione.

Olio EVO: la crisi del settore e una nuova via per l’eccellenza italiana

oliera con olio EVO insieme a rami e frutti d'olivo

Il settore olivicolo italiano affronta un deficit produttivo strutturale. Solo il 45,9% dell’EVO è nazionale. Un nuovo disegno di legge propone parametri più severi, sostegni alle imprese e blockchain per la tracciabilità. L’obiettivo: competere sulla qualità, non sui volumi, e rilanciare un patrimonio identitario, economico e culturale del Made in Italy.

Fermentazioni spontanee e microbiota: un’alleanza antica per l’innovazione alimentare

cibi fermentati

Uno studio su 40.000 persone evidenzia che alimenti ricchi di microrganismi vivi, come yogurt, kefir o kimchi, riducono significativamente il rischio di sindrome metabolica e mortalità. Le fermentazioni spontanee, oggi riscoperte grazie alla scienza, diventano una leva strategica per innovare nel food system, con benefici funzionali, culturali e commerciali per le imprese agroalimentari.