Il rapporto tra acidi grassi omega-6 e omega-3 nella dieta è importante per la salute, ma spesso squilibrato nell’alimentazione moderna.
Questo squilibrio è comune nella dieta occidentale, dove il rapporto tra omega-6 e omega-3 può arrivare fino a 15:1, soprattutto per il consumo eccessivo di oli vegetali raffinati, mentre l’ideale sarebbe intorno a 4:1. Questo sbilanciamento può promuovere uno stato di infiammazione cronica, contribuendo potenzialmente a diverse condizioni di salute come malattie cardiovascolari, diabete e altre malattie croniche.
Per migliorare questo equilibrio, è consigliabile aumentare l’assunzione di omega-3 attraverso la dieta con l’assunzione di alimenti che ne sono ricchi quali pesci grassi, semi, frutta secca e di oli più equilibrati come ad esempio l’olio extra vergine di oliva.
A questo proposito uno studio dell’università della Campania evidenzia le virtù notevoli dell’olio di canapa.
Infatti l’olio di canapa possiede un rapporto naturale tra omega-6 e omega-3 di circa 2-3:1, il quale consente di ottenere effetti benefici per l’organismo anche con un consumo limitato.
Questo alimento ha un altissimo contenuto di acidi grassi polinsaturi, fino all’80% della componente grassa. Particolarmente presenti l’acido linoleico e quello alfalinolenico (omega 3), come d’altronde nella farina di canapa, sottoprodotto dell’estrazione dell’olio dai semi di canapa.
Altre qualità sono la presenza di aminoacidi essenziali e, soprattutto, la ricchezza in sostanze polifenoliche. Questi composti bioattivi hanno una potente azione antiossidante ed antiinfiammatoria e, come evidenziato da molti lavori scientifici, sono utili nel prevenire la sindrome metabolica.
Alcuni polifenoli presenti nell’olio di canapa, le fenolammidi, differiscono sia strutturalmente che nella loro bioattività rispetto a quelli dell’olio extravergine di oliva. Per questo motivo, l’integrazione di questi due oli salutari nella dieta potrebbe offrire un’ampia gamma di composti benefici, che lavorano sinergicamente per proteggere l’organismo dallo stress ossidativo.
L’olio di canapa ha tuttavia evidenti criticità a livello di conservazione, poiché tutti questi polinsaturi sono anche molto sensibili all’ossidazione ed alla luce solare. Diventano quindi essenziali cautele a livello di consumo, uso come ingrediente a crudo e conservazione in frigorifero, ed a livello di produzione, confezionamento in bottiglie scure e di piccole dimensioni.
La conservazione a bassa temperatura e in atmosfera modificata è cruciale per rallentare l’ossidazione e il rancidimento dell’olio di canapa, sia durante il suo stoccaggio che nella distribuzione al dettaglio. È quindi importante confezionarlo in bottiglie di vetro scuro e di dimensioni ridotte. Inoltre, è essenziale adottare precauzioni aggiuntive in fase di consumo. Le etichette dovrebbero fornire istruzioni chiare, sottolineando l’importanza di utilizzare l’olio esclusivamente a crudo e di conservarlo in frigorifero per mantenere inalterate le sue proprietà benefiche.
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