Sicurezza alimentare e trasparenza: come le imprese agroalimentari possono guadagnare fiducia e competitività

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Persone che acquistano verdure fresche in un mercato europeo all’aperto, simbolo della percezione della sicurezza alimentare da parte dei consumatori.
Sicurezza alimentare e fiducia dei consumatori

Il recente sondaggio EFSA Eurobarometro 2025 sulla sicurezza alimentare conferma quanto questo tema sia prioritario per i consumatori europei. La sicurezza degli alimenti è infatti il terzo driver nelle scelte di acquisto (46%), superando elementi come origine, contenuto nutrizionale e impatto ambientale, pur restando dietro a prezzo e gusto.

Un dato che racconta bene le tensioni del nostro tempo: da un lato il consumatore è sempre più consapevole e informato, dall’altro, il peso delle difficoltà economiche e la diffidenza verso l’industria alimentare condizionano le scelte quotidiane.

Trasparenza e fiducia: la nuova sfida per le imprese agroalimentari

Il sondaggio mostra come sette europei su dieci (72%) si dichiarino interessati alla sicurezza alimentare e come quasi l’80% sia consapevole dell’esistenza di normative e competenze scientifiche a tutela dei consumatori. Tuttavia, solo il 40% afferma di prestare la stessa attenzione sia all’alimentazione sana che ai rischi alimentari, in calo rispetto al 2022.

Un numero crescente di cittadini ha sentito parlare dei 15 temi indagati da EFSA. I più noti rimangono gli additivi (71%) e i pesticidi (67%), ma crescono sensibilmente la consapevolezza sulle malattie degli animali (65%, +5 punti), sulle microplastiche negli alimenti (63%, +8 punti) e sulle intossicazioni alimentari (62%, +5 punti).

Le principali preoccupazioni restano i residui di pesticidi (39%), gli antibiotici e ormoni nella carne (36%), gli additivi alimentari (35%) e, in crescita, le microplastiche (33%, +4 punti). Nel complesso, tuttavia, le preoccupazioni risultano leggermente ridotte rispetto al 2022.

Per le imprese agroalimentari, questo quadro significa che la sicurezza alimentare non è più un tema di conformità burocratica, ma un elemento distintivo di competitività e reputazione.

Imprese agroalimentari tra sicurezza, sostenibilità e responsabilità ecosistemica

I dati italiani ricalcano il trend europeo, con alcune particolarità: da un lato cresce la consapevolezza su additivi, antiparassitari, microplastiche e benessere animale, dall’altro il costo e il sapore hanno guadagnato fortemente priorità nelle scelte, ridimensionando l’attenzione a sicurezza e origine.

Ma il vero cambio di prospettiva riguarda il ruolo ecosistemico dell’impresa agroalimentare. L’alimentare non è un settore come gli altri: è un nodo vitale dell’equilibrio sociale e ambientale.

Come sottolineato in Nutrire il Bene, lo scopo di un’impresa agroalimentare non può limitarsi a soddisfare la domanda di mercato. Nutrire significa sostenere il prossimo e custodire l’ambiente e le creature che lo animano, integrando sicurezza alimentare, sostenibilità e responsabilità etica.

Ogni decisione tecnologica, organizzativa e commerciale ha effetti che vanno ben oltre il conto economico: incide sulla salute delle persone, sulla fertilità della terra, sul benessere animale, sulla fiducia dei consumatori e sulla qualità della vita delle comunità.

Centralità della persona nelle imprese agroalimentari: dal consumatore ai lavoratori

Un altro dato importante del sondaggio riguarda la fiducia nelle fonti: solo la metà dei cittadini UE si fida dell’industria alimentare e dei giornalisti quando si parla di sicurezza. Molto più credibili risultano medici, scienziati, agricoltori e associazioni dei consumatori.

La televisione resta la principale fonte di informazione (55%, in calo), seguita dalle conversazioni personali (42%) e dai motori di ricerca (38%). In crescita social network e blog (26%, +4 punti), soprattutto tra i giovani.

Questo dato ci ricorda che la fiducia nasce sempre dalle persone, quindi da tutte le persone che compongono la filiera: agricoltori, tecnologi, operatori, distributori, collaboratori in azienda.

Mettere la persona al centro – come proposto dal Sistema TRE-E – significa costruire organizzazioni che valorizzino il capitale umano e sappiano integrare competenze tecniche e responsabilità etica. Solo così la sicurezza alimentare può diventare non solo un requisito di legge, ma un valore condiviso, che unisce benessere, competitività e sostenibilità.

Sicurezza alimentare e fiducia: un’opportunità di competitività per le imprese

Il quadro delineato dall’Eurobarometro EFSA ci dice che i cittadini europei sono pronti a premiare le aziende che fanno della sicurezza alimentare e della trasparenza la propria bandiera.

La sfida per le imprese è cogliere questa sensibilità e trasformarla in azione ecosistemica, andando oltre la conformità normativa e costruendo un’agroalimentare capace di nutrire non solo i corpi, ma anche la fiducia, la dignità e la vita stessa.

Link di approfondimento:

https://www.efsa.europa.eu/it/infographics/2025-eurobarometer-food-safety-eu-infographic

https://www.efsa.europa.eu/it/interactive-pages/eurobarometer

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