Un problema invisibile ma crescente
L’antibiotico resistenza (AMR) è una minaccia globale che non riguarda solo la medicina o la zootecnia, ma investe in pieno l’agroalimentare. Recenti studi rivelano come le verdure possano fungere da veicolo per batteri resistenti, in particolare le Enterobacteriaceae produttrici di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL).
Questi microrganismi, capaci di eludere potenti antibiotici avanzati come le cefalosporine di ultima generazione, rappresentano un pericolo non solo per la salute umana, ma anche per l’intera catena alimentare.
Non si tratta solo di una sfida tecnica: è un problema che ci richiama a un ruolo nobile e strategico nel garantire la salute pubblica e preservare la fiducia nei prodotti che portiamo sulle tavole.
Un quadro allarmante: i dati
Le evidenze parlano chiaro:
- Aumento della contaminazione: la presenza di ESBL nelle verdure è cresciuta dal 9,0% (2018-2019) al 15,9% (2022-2024);
- Distribuzione geografica: la Spagna registra il tasso più alto di contaminazione (28,4%), mentre la Cina è al minimo (6,4%). Il Sud America è il continente più colpito (19,4%).
- Resistenza multifarmaco: quasi il 50% degli isolati resiste a tre o più classi di antibiotici.
- Emergenza antibiotici di ultima linea: i risultati indicano una certa diffusione della resistenza ai carbapenemi;
- Origine della contaminazione: acque reflue e letame restano le fonti principali di batteri resistenti.
Conseguenze dirette per la salute pubblica
- Diffusione di batteri resistenti nelle catene alimentari e nell’ambiente;
- Sicurezza alimentare a rischio: consumare verdure contaminate crude o mal lavate può causare infezioni difficili da trattare.
Verso una soluzione: il nostro impegno come sistema
Contrastare l’antibiotico-resistenza nelle verdure richiede un approccio integrato che coinvolga agricoltori, operatori della filiera, regolatori e consumatori. Serve un cambio di paradigma che metta le persone al centro della soluzione, non come spettatori ma come agenti di cambiamento.
Azioni chiave per il settore
- Pratiche agricole migliorate:
- Trattare efficacemente acque reflue e letame per ridurre la contaminazione ambientale;
- Ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti, limitando la pressione selettiva sui batteri;
- Implementare rigide norme igienico-sanitarie lungo tutta la filiera.
- Sorveglianza avanzata:
- Monitorare la presenza di batteri resistenti nelle verdure;
- Analizzare i geni di resistenza per identificare le fonti e agire in modo mirato.
- Educazione e sensibilizzazione:
- Informare i consumatori sull’importanza di lavare accuratamente le verdure;
- Promuovere la consapevolezza sui rischi del consumo di prodotti crudi, soprattutto per le categorie più vulnerabili.
Il nostro ruolo per il cambiamento
In MEALeFOOD Consulting, crediamo che ogni operatore della filiera agroalimentare sia un custode del nostro futuro. Non si tratta solo di produrre cibo sicuro, ma di abbracciare uno scopo più grande: garantire la salute pubblica, proteggere l’ambiente e sostenere il benessere collettivo.
Nel nostro libro “Nutrire il Bene”, approfondiamo il valore della centralità umana e il ruolo nobile del settore agroalimentare come baluardo della salute e della sostenibilità.
Questo principio guida la nostra consulenza:
- Supportiamo aziende e operatori nell’adottare pratiche sostenibili;
- Implementiamo sistemi di monitoraggio avanzati;
- Promuoviamo strategie di sensibilizzazione efficaci per una filiera alimentare sicura e responsabile.
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