NGT vs Biologico: come garantire la libertà di scelta per produttori e consumatori

Il Parlamento Europeo lo scorso febbraio ha approvato il regolamento sulle nuove tecniche genomiche (NGT) riuscendo a mantenere emendamenti atti a riequilibrare il provvedimento. Questi includono l’etichettatura obbligatoria per i prodotti derivati da tutte le piante NGT, il divieto di utilizzo delle NGT nell’agricoltura biologica e il divieto di brevettare piante NGT, compresi materiali, parti e informazioni genetiche.

Il testo potrebbe essere tuttavia soggetto a modifiche prima dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio UE.

Il regolamento approvato mantiene la distinzione della proposta originale in due categorie di NGT:

– le NGT 1, equiparate alle piante convenzionali, sono esentate da molti requisiti di sicurezza previsti per gli OGM,

– le NGT 2, usufruiranno di una procedura di approvazione semplificata pur in presenza dei requisiti sopra citati.

Proprio l’etichettatura obbligatoria dei prodotti NGT 1 e 2 e il divieto di utilizzo in agricoltura biologica rappresentano due dei requisiti fondamentali per garantire la trasparenza verso il consumatore ed il mercato e l’effettiva libertà di scelta per prodotti agricoli e alimentari senza NGT.

Una recente iniziativa da parte di oltre 200 operatori biologici ha portato alla stesura di una lettera aperta ad altri operatori di filiera da inviare ai ministri dell’agricoltura dell’UE, con l’obiettivo di fare pressione affinché l’etichettatura obbligatoria venga mantenuta e completata con le necessarie misure operative. Tra le richieste principali c’è l’obbligatorietà di metodi di rilevamento per tutti i prodotti NGT, comprese le piante NGT 1. Questi metodi dovrebbero essere forniti dalle aziende produttrici come parte del processo di autorizzazione UE, insieme a materiale di riferimento e dati specifici sulle modifiche genetiche.

Inoltre, è stata sottolineata la necessità di una base giuridica vincolante a livello UE che garantisca la coesistenza tra le coltivazioni NGT e quelle convenzionali a lungo termine, proteggendo così l’agricoltura biologica e l’industria alimentare dalla contaminazione con piante NGT delle categorie 1 e 2.

Alcuni esempi di misure proposte:

– un registro dei siti dove vengono coltivate NGT a scopo commerciale o sperimentale,

– regole di distanza specifiche per ogni pianta

– specifiche per la segregazione dei prodotti dal campo alla produzione alimentare e alla vendita al dettaglio.

Gli operatori firmatari sono inoltre preoccupati dei costi supplementari di cui si dovrà farsi carico chi non usa NGT, con il rischio concreto di distorsione del mercato.

In sintesi, mentre il Parlamento UE ha ottenuto alcuni risultati importanti nell’ambito delle NGT, ci sono ancora molte sfide da affrontare per garantire che le misure proposte siano approvate in via definitiva e che vengano implementate in modo tale da proteggere la libertà di scelta per i produttori biologici e i consumatori.

Link di approfondimento:

https://www.ohnegentechnik.org/en/for-businesses/businesses-for-freedom-of-choice-council-of-ministers
https://www.ohnegentechnik.org/fileadmin/user_upload/01_unternehmen/b_zertifizierung/b12_unternehmen_fuer_wahlfreiheit/NGT_Lettera_al_Ministero_dell_Agricoltura_IT.pdf
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