Rapporto Coop fine 2024: consumi e sfide future per il settore alimentare

Donna riempie il cestino per la spesa con verdure.

Un’analisi dei trend e delle azioni da intraprendere secondo i dati Coop e Nomisma.

Introduzione

Il settore alimentare italiano sta attraversando una fase di profondo cambiamento, spinto da una serie di fattori tra cui il mutato contesto economico, l’evoluzione dei comportamenti di consumo e le crescenti esigenze di benessere personale da parte dei consumatori.

Il Rapporto Coop di fine 2024 – sviluppato in collaborazione con Nomisma – descrive un panorama in cui, a fronte di timori e difficoltà legati all’economia e ai contesti internazionali, emerge anche una domanda di prodotti salutari, naturali e in linea con i valori della dieta mediterranea e delle nuove tendenze healthy

Sentimenti contrastanti e prospettive per il 2025

Il report evidenzia come gli italiani siano divisi tra preoccupazione (40%) e fiducia (52%) per l’anno appena iniziato. Da un lato pesano rallentamento dell’economia, tensioni internazionali e cambiamenti climatici; dall’altro permane la voglia di prendersi cura di sé e della propria famiglia, perseguendo uno stile di vita più sostenibile ed equilibrato. Si registra un incremento nelle intenzioni di spesa, legati soprattutto alle voci di consumo obbligate (utenze, salute e cibo), ma invece si prevede un calo per ristorazione fuori casa ed i beni durevoli.

Il nuovo driver di consumo: il salutismo

L’analisi Coop-Nomisma conferma che la pandemia e la crisi economica hanno accelerato un ritorno ai fondamentali della cucina domestica, affiancato da una crescente attenzione a prodotti salutari e funzionali. Il 71% degli italiani preferisce piatti con lunghe preparazioni e considera il cibo ideale come salutare (66%), semplice (53%) e tradizionale (51%). Si registra inoltre una generale riduzione nel consumo di carni rosse, dolci e bevande alcoliche ed un interesse per le diete plant-based o a base vegetale, soprattutto tra i giovani di18-25 anni (85% rispetto al 70% delle altre classi di età).

Disparità economiche e scelte alimentari

In parallelo, la componente economica gioca un ruolo decisivo, con significative disparità: chi ha un reddito più elevato si orienta verso prodotti freschi, biologici e premium, mentre i redditi più bassi faticano a mantenere lo stesso livello di acquisti, dovendo optare per prodotti più a buon mercato o ridurre la quantità di alimenti freschi. In questo contesto, i discount (frequentati più assiduamente dal 24% degli intervistati) e i prodotti a marchio del distributore (MDD) stanno guadagnando terreno, rappresentando un punto di equilibrio tra risparmio e qualità.

Come industria e distribuzione stanno reagendo

Di fronte a queste tendenze, il settore alimentare italiano – dall’industria di produzione alla grande distribuzione – è impegnato a bilanciare da un lato la necessità di contenere i costi e dall’altro l’esigenza di innovare in termini di salute, sostenibilità e convenienza. Si delineano diverse strategie:

  1. Innovazione di prodotto: incremento dell’offerta plant-based, free-from (senza glutine, senza lattosio) e con claim salutistici (ad esempio, “ricco di proteine”, “senza zuccheri aggiunti”), in modo da intercettare i consumatori più attenti al benessere.
  2. Diversificazione dell’offerta: le catene della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) ampliano la gamma dei propri prodotti a marchio, migliorandone la qualità e segmentando l’offerta su diverse fasce (premium, bio, salutare, economica), per soddisfare sia i clienti più attenti al prezzo sia quelli più esigenti.
  3. Digitalizzazione e intelligenza artificiale: la gestione avanzata delle supply chain, l’analisi dei big data e l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale consentono di ottimizzare i processi, ridurre gli sprechi e proporre ai clienti soluzioni personalizzate. Anche l’e-commerce alimentare si rafforza, aumentando la concorrenza sul mercato.

Come può il settore prepararsi e anticipare i trend?

A nostro avviso, è possibile intraprendere diverse azioni per anticipare i trend futuri:

  1. Sviluppare prodotti funzionali e sostenibili: investire in ricerca e sviluppo per creare referenze ad alto contenuto salutistico, sfruttando ingredienti di qualità e certificazioni riconosciute (biologico, filiera controllata, benessere animale).
  2. Puntare sulla digitalizzazione e sui servizi: migliorare l’esperienza d’acquisto, sia in negozio sia online, puntando su consegne veloci, promozioni personalizzate e contenuti informativi di valore (ricette, consigli nutrizionali, storie di filiera).
  3. Comunicare il valore: le aziende devono rafforzare la comunicazione sui benefici concreti dei propri prodotti (salute, sostenibilità, filiera italiana), accompagnandola da trasparenza sulle materie prime e sui processi produttivi.

Conclusioni

Il Rapporto Coop 2024 lascia emergere uno scenario di sfide e opportunità per il comparto alimentare: da una parte, l’incertezza economica e la disparità di reddito rischiano di frenare la crescita, dall’altra, l’attenzione sempre più marcata al benessere, alla salute e alla sostenibilità apre spazio all’innovazione di prodotti e servizi.

In un contesto in cui discount e prodotti a marchio guadagnano terreno, le aziende devono investire in qualità e ricerca, puntando su una distribuzione multicanale e su una comunicazione chiara e trasparente. Solo così sarà possibile anticipare i trend e rispondere alle richieste di un consumatore italiano sempre più attento, informato ed esigente.

👉 Qual è la vostra visione sul futuro dei consumi alimentari? Condividete nei commenti.

Per saperne di più, è possibile consultare il report completo al seguente link:

Rapporto Coop 2024 – Winter Edition

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