l caso vissuto da “La Molisana”, evidenzia come la complessità della realtà che viviamo rende rapidi ed esponenziali gli effetti della comunicazione.
Una volta commesso un errore, è la nostra risposta che determinerà la sua influenza sul futuro.
L’errore deve produrre degli insegnamenti.
1 – Il rischio è anche e soprattutto reputazionale.
Il risk management si allarga al fattore mediatico che va gestito alla pari degli altri rischi operativi aziendali, con una visione sistemica e integrata per massimizzarne i risultati.
2 – L’evoluzione che si prospetta.
L’uscita da questo loop mediatico prevede la concezione e l’adozione di un nuovo paradigma relazionale: una dimensione basata su informazioni trasparenti, legittime ed inviolabili, che creano fiducia tra i vari stakeholder. Un’evoluzione di sistema che valorizza la cultura aziendale di qualità e di filiera e che con l’adozione della blockchain riscrive il modello relazionale e comunicativo oltre a ridurre il rischio operativo.
Dei fatti ne hanno già ampiamente parlato gli altri.
Buona parte dei pastifici storici ha in catalogo formati di pasta, nati durante il periodo fascista e che mantengono gli stessi nomi che sono stati oggetto di biasimo per La Molisana.
Avere in catalogo Tripoline e Abissine non significa infatti essere né colonialisti né fascisti, significa avere una storia produttiva che va tutelata e correttamente comunicata.
Noi avremmo solo conservato il nome ai formati.
Gli insegnamenti che ne derivano.
E’ il momento della celebrazione dell’errore.
La gestione dell’errore non è facile, perché la società penalizza chi lo commette, ma se l’uomo e le sue organizzazioni sono arrivati allo stato attuale di sviluppo è proprio perché hanno appreso dai propri errori. Se si ha solo successo si rimane statici.
Una volta commesso l’errore è la nostra risposta che determinerà la sua influenza sul futuro. Riconoscere e correggere l’errore immediatamente ed imparare dall’accaduto, è l’essenza della proattività ed è ciò che ci permette di riprendere il controllo della situazione e di evolvere a uno stadio di sviluppo successivo (S.R. Covey – “Le 7 regole per avere successo”).
Dallo sbaglio non si fallisce,
ma si impara.Si fallisce solo quando si rinuncia.
1 – Il rischio, ormai, è anche e soprattutto reputazionale.
Il risk management si allarga quindi al fattore mediatico, sempre più incidente che, pertanto, va gestito alla pari di qualunque altro rischio operativo aziendale, ancor di più con una visione sistemica ed integrata per massimizzarne i risultati.
La strategia di comunicazione va riscritta e vanno monitorati gli effetti.
E se capita l’emergenza, come per gli altri rischi, la risposta deve essere strutturata agendo professionalmente con un team dedicato, per evitare la gestione diretta che sarà inevitabilmente influenzata dall’emotività e dalla crescente pressione mediatica.
Fondamentale anche il supporto legale specialistico, perché l’azienda deve attivarsi contro possibili diffamazioni (Art. 595 e 597 CP), notificando le violazioni alle autorità ed ai gestori dei servizi, perché il diritto di cronaca deve essere supportato dai fatti e pertinente.
2 – L’evoluzione che si prospetta
Il caso vissuto da “La Molisana”, evidenzia che la complessità della realtà che viviamo amplifica e rende rapidi ed esponenziali gli effetti della comunicazione.
L’uscita da questo loop e dal “bla bla” mediatico che si genera prevede la concezione e l’adozione (per l’azienda) di un nuovo paradigma relazionale, favorito dalla tecnologia già disponibile.
Una dimensione basata sui fatti ed informazioni trasparenti, legittime ed inviolabile, che creano fiducia tra i vari stakeholder, lasciando spazio ai valori fondamentali: l’anima degli uomini e delle organizzazioni che essi rappresentano.
Pensare, comunicare e realizzare lo scenario futuro
Un’evoluzione di sistema che valorizzi la cultura aziendale di qualità e di filiera che di fatto già appartiene a “La Molisana”, con l’adozione della blockchain che riscrive il modello relazionale e comunicativo oltre a ridurre il rischio operativo.